Le aziende che vogliono fidelizzare i propri dipendenti possono prevedere, l’assegnazione di azioni a titolo gratuito o la definizione di piani di stock option.

Gli strumenti di fidelizzazione dei dipendenti hanno delle sostanziali differenze e, in particolare:

  • il piano di stock option è generalmente individuale, riservato al top management, e pur avendo agevolazioni contributive è totalmente soggetto a tassazione;
  • il piano di azionariato diffuso a titolo gratuito è rivolto a tutto il personale e non concorre, a determinate condizioni, alla formazione del reddito di lavoro dipendente.

Tassazione Stock option: regime fiscale e contributivo

I piani di stock option, in deroga al principio di armonizzazione delle basi imponibili, generano esenzione contributiva e imponibilità fiscale.

Imponibilità Fiscale

Sotto l’aspetto fiscale, contrariamente a quanto avviene a livello contributivo, non è prevista alcuna agevolazione in capo ai lavoratori dipendenti. Il reddito derivante dall’esercizio dei diritti di opzione viene tassato come reddito da lavoro dipendente nel momento in cui viene esercitato il diritto

Esenzione contributiva

Sotto l’aspetto contributivo per essere ritenuto esente il piano di stock option deve avere le seguenti caratteristiche:

  • deve riferirsi a categorie di dipendenti o a singoli dipendenti e non a tutti;
  • l’attuazione del piano deve essere subordinata al verificarsi delle condizioni in esso previste, ad esempio dovranno essere rispettate la previsione di un periodo minimo, decorso il quale i dipendenti maturano il diritto di ricevere le azioni (cd. vesting period), il raggiungimento di determinati risultati aziendali prefissati dal piano, la previsione di un termine minimo per la cessione delle azioni assegnate;
  • deve prevedere esclusivamente l’assegnazione di titoli azionari.

Regime fiscale e contributivo dell’azionariato diffuso

Esenzione Fiscale

Le azioni concesse gratuitamente ai dipendenti per non essere soggette ad imposta devono avere le seguenti caratteristiche:

1) devono essere offerte a tutte le categorie di dipendenti;

2) il valore della azioni offerte non deve superare euro 2.065,83 (i valori superiori saranno assoggettati a prelievo fiscale);

3) le azioni per mantenere le caratteristiche dell’esenzione non possono cedute prima che siano trascorsi almeno tre anni dalla percezione..

Esenzione contributiva

In base al principio di armonizzazione delle basi imponibili fiscali e contributive se le condizioni di esenzione fiscale sono rispettate le azioni non risultano assoggettabili a contribuzione.